The camera is a reflection of disapproval or disgust or disappointment or unhelpfulness or inexplicability to disclose any real truth that might possible exist
La cinepresa è un riflesso di disapprovazione, di disgusto, di inesplicabilità, perché riveli qualsiasi autentica verità che potrebbe mai esistere
– Julius Orlovsky
CIAO BOB
Soggetto, regia, riprese, fotografia e montaggio: Mauro Leoni
Musiche: Mamoune Taleb, Richard's Orchestra, Ivan Torelli
Con la partecipazione di: Antonio M., Emanuela, Roberta (Acquario de Po), Gloria, Anna P., Lorella, Carmen, Vittoria, bibliotecaria, Claudio, Jessica, Nicola, Anna, Gloria B., Jenny, Monica, Ilaria
Antonio è simpatico, sorride. Si avvicina e cerca cordialmente di farsi offrire un caffè. Parla di alcune cose della sua vita che ricorda con gioia. La vita gli ha sorriso meno. Antonio è nato con un Disturbo del neurosviluppo.
Antonio impara a costruirsi i suoi modi per fuggire, dentro e fuori. Fino a quando scivola in una conca da cui il sistema non facilita la fuga, le residenze psichiatriche e per disabili. Un mondo dentro il mondo, che ci tormenta e ci confonde fino a convincerci che “solo nell’illusione della libertà, la libertà esiste” (F. Pessoa)
SU DI NOI (English subtitles)
'[...] To be free. Freedom. I don’t wanna be a puppet in the hands of someone else overruling me, saying they know what is good for me. Because I do know what is good for myself'
La sofferenza legata ai disturbi psichiatrici coinvolge un numero impressionante di giovani, bambini e adulti. In Italia il panorama è variegato. Dai centri di eccellenza si passa al vuoto di dati, di ricerca e di innovazione.
Paloma e Giovanna hanno attraversato la bufera dei servizi e stanno muovendo i primi passi di una vita normale. Ma l’inclusione è complessa. Da un lato rimane lo spettro di qualcuno che decide per loro, contro di loro. Dall’altro la spinta della passione verso le opportunità dell’esistenza. Parole, sogni e storie singole ma vissute a due, dove spesso si mescola il ruolo di chi cura e chi deve apprendere.
“Il tempo è un bambino che gioca, che muove le pedine; di un bambino è il regno”. Così l’oscuro Eraclito parlava del tempo: la leggerezza del gioco viene associata alla casualità di un lancio di dadi…l’inesorabilità del tempo e il mistero del suo svolgimento.
Il futuro - ciò che sta per accadere - è da sempre legato, in un’inscindibile filiazione, al passato. Spesso il futuro resta impigliato nelle trame di un eterno ritorno dell’identico.
Gli antichi greci davano al tempo diverse connotazioni. Kairòs indica l’occasione, il momento propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità. Un tempo svincolato dal volere degli dei, in cui si colloca l’agire autonomo dell’uomo.
Dalla consapevolezza dei segni del presente, si determina l’avvenire
NULLA DIES SINE LINEA
Come il pittore greco Apelle, del quale si dice che non lasciasse passare giorno senza esercitarsi, così ogni giorno è pieno di esperienze.
A noi l’opportunità di scegliere la direzione, per progredire nel bene
La natura è il luogo per antonomasia. E naturale è l'istinto animale di crearsi una tana, cercare isolamento, protezione.
L'uomo ha sviluppato questo istinto fino all'estremo. I luoghi di 'cura' sono l'extrema ratio, per recuperi forse non più sperati.
Ma talvolta, coltivando il cielo dentro, il luogo stesso può svanire